Porta del Cielo

La notte lascia il posto alla luce del giorno.
Traccio un segno di croce sulle labbra, per poi pronunciare le prime parole: Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode Sal 50,17
Il battaglio percuote una campana e mi arriva all’orecchio un suono timido e remoto.
Sulle prime scandisce le ore, ma poi si infila l’elettronica e viene intonato l’Angelus, oppure il Regina Caeli nel Tempo di Pasqua.
Viaggiando a più di trecento metri al secondo, il suono delle campane si mescola nell’aria e con essa vola di porta in porta; bussa e chiama tutti i battezzati alla preghiera.
San Benedetto, o meglio lo Spirito Santo per mezzo suo, ha fatto arrivare fino ai giorni nostri, la saggezza, la sapienza, gli strumenti per vivere insieme, in armonia e nella Verità.
La Liturgia delle Ore scandisce la giornata come una sinfonia, tra preghiera, lavoro, studio, riposo e tutto il vissuto umano.
Una vecchia pubblicità aveva proposto un rimedio contro il logorio della vita moderna, tuttavia, senza nulla togliere all’oggetto di quella reclame, direi che la preghiera e la vita di grazia, ottengono infinitamente di più.
A casa è difficile, molto difficile trovare momenti e spazi tranquilli, ma non impossibile, sapendo che si tratta di un dono di Dio.
Tuttavia, si è pensato di organizzare un pellegrinaggio a Orta San Giulio, nell’isola chiamata anche Porta del Cielo.
Lì entreremo in un contesto che ci darà nuovo ossigeno, per bonificare asfissia, inquietudini, paludi e fattori inquinanti, che talora si insinuano nei nostri pensieri, nei nostri discorsi, per riversarsi inevitabilmente nelle nostre azioni, con relative conseguenze, per noi e per il prossimo.
Abbiamo scelto un giorno feriale, perché l’immersione sia più totalizzante.
In questo luogo ben custodito, che viene detto anche Perla Preziosa, quasi settanta monache di clausura stanno pregando per noi; a loro volta ci chiedono di non dimenticarle nelle nostre preghiere.
Passeremo un po’ di tempo insieme, in quel luogo benedetto.
Grazie a Dio, lungo l’intero pellegrinaggio che, come sapete si svolgerà in giornata, dal mattino alla sera, un santo sacerdote ci accompagnerà per l’itinerario e celebrerà la Santa Messa.
Il tutto si svolgerà in una cornice di silenzio che ricorderemo nel tempo, forse con un pizzico di nostalgia, ma ripensando al quale troveremo certo una celeste determinazione, tale da incidere sull’intera società, passando concretamente dalla vita familiare e parrocchiale, per fare nostra la preghiera semplice, attribuita a San francesco d’Assisi, la quale recita:
O Signore, fa’ di me uno strumento della tua Pace:
Dove c’è odio,
fa’ ch’io porti l’Amore.
Dove c’è offesa,
ch’io porti il Perdono.
Dove c’è discordia,
ch’io porti l’Unione.
Dove c’è dubbio,
ch’io porti la Fede.
Dove c’è errore,
ch’io porti la Verità.
Dove c’è disperazione,
ch’io porti la Speranza.
Dove c’è tristezza,
ch’io porti la Gioia.
Dove ci sono le tenebre,
ch’io porti la Luce.
O Maestro, fa’ ch’io non cerchi tanto:
Essere consolato,
quanto consolare.
Essere compreso,
quanto comprendere.
Essere amato,
quanto amare.
Poiché è dando,
che si riceve;
Dimenticando sé stessi,
che si trova;
Perdonando,
che si è perdonati;
Morendo, che si resuscita a Vita Eterna.
Amen.
Tu e Tutti Coloro che hanno letto queste righe e le persone il cui nome portano nel cuore, si sentano spiritualmente presenti e rappresentati.
Ti saluto con affetto e stima grandi.
Preghiera vicendevole.
Maurizio Gandin
animatore dei pellegrinaggi
tel e WhatsApp3498677259
maurizio.gandin @ gmail .com

5 maggio 2024

Informazioni su

G-Trapper & Partners valore aggiunto tel-sms-whatsapp al3498677259 g-trapper@g-trapper.com

Pubblicato in pellegrinaggi

Lascia un commento

In Archivio